Perchè una trentina di donne,uomini, ragazze e ragazzi per tre mesi utilizzeranno il loro tempo libero per chiudersi in un umido locale del centro storico per permettere alle famiglie di vendere e comprare libri usati? Perchè queste persone invece di andare a passeggiare, in vacanza, al mare, o magari a cercare di guadagnare soldi in qualche maniera, decidono di sudare, faticare, stancarsi gratuitamente ? Perchè sacrificarsi in una città assonnata, distratta, pettegola, a volte ingrata, avendo come unico compenso il sorriso di qualche mamma e papà che escono soddisfatti? Perchè la vita non è guadagno, perchè mettersi al servizio del proprio popolo è gratificante, al di là dei riconoscimenti, perchè solo riscoprendo il senso dell’appartenenza ad una comunità. solo tornando a sentire pulsare forte il proprio sangue e le proprie radici si da un senso al nostro esistere, perchè dare concretezza ai diritti, primo tra tutti il diritto allo studio, rompere l’indifferenza ai drammi della povertà e dell’esclusione sociale è un modo per ricostruire un’identità che qualcuno vorrebbe cancellare. Oggi, forse ancor più di 20 anni fa, quando iniziammo a via T.Varrone questa avventura mettendo in pratica gli insegnamenti della comunità militante di Pescara, questo impegno militante ha un senso profondo, completo, dirompente e rivoluzionario. In un’epoca in cui i diritti individuali prevaricano quelli comunitari, in cui l’egoismo e la sopraffazione del più forte è la regola, in cui si devastano i legami comunitari per lasciare sole le persone in balia del potere impersonale della grande finanza, oggi in cui il denaro vale più della vita di un bambino, in un’epoca in cui si cancellano identità ed appartenenze, in cui si concretizza il tentativo di sostituzione etnica di un popolo, in cui si nega finanche il legame di sangue, il sacrificio militante di un manipolo di donne ed uomini, è l’esempio rivoluzionario di chi non si vuole arrendere. Il Merkatino del libro usato è atto concreto, ma anche metafora di un modello esistenziale differente. Noi orgogliosamente italiani doniamo noi stessi, il nostro tempo e le nostre energie al nostro popolo. Lo facciamo perchè per noi essere è agire, perchè il sangue che ci scorre dentro ci chiama all’impegno. Lo facciamo perchè per noi la politica è prima di tutto stile di vita, impegno continuo. Poltrone e palcoscenici li lasciamo agli altri. Questo è tempo di rivoluzione e combattimento, e noi siamo in trincea.